Regolazioni di accessibilità

La Riserva Naturale di Montecamplo è una zona di notevole interesse archeologico e naturalistico.

Rappresenta uno dei polmoni verdi del territorio di Castellaneta, ed è uno dei siti più apprezzati per piacevoli escursioni all'aria aperta.

L'area è dominata dal colle di S.Trinità (417 slm), nelle cui vicinanze sono rinvenuti diversi reperti archeologici, che testimoniano come Montecamplo fosse abitato sin dalla preistoria. Sono state rinvenute schegge di selce del paleolitico, asce levigate e frammenti di ceramica dell'Età del Bronzo.

Durante l'Età del Ferro (1100 - 700 a.C.) Montecamplo venne colonizzata dagli Japigi che utilizzarono le sue colline come difese naturali.

Durante il periodo del brigantaggio è stato spesso utilizzato come riparo dai briganti e come campo di numerose battaglie fra le fanteria e la cavalleria piemontese nei confronti degli stessi briganti dalle autorità del neocostituito Regno d'Italia a causa della sua natura carsica e della ricchezza di grotte e gravine che costituivano ottimo rifugio.

Nel 2012, in contrada Le Grotte, alle pendici di Montecamplo, è stata rinvenuto un importante sito archeologico, composto da diversi livelli di frequentazione di diverse epoche storiche, dall'Età del Bronzo al periodo tardo-imperiale.

Dal punto di vista naturalistico, l'area rappresenta un vero tesoro a cielo aperto. Sin dai tempi di Napoleone, Montecamplo veniva indicata come "Monte d'Oro", per l'inesauribile ricchezza di erbe aromatiche, il cui uso all'epoca alimentava un'intensa attività economica.

La vegetazione presente è un connubio tra quella tipica delle gravine e quella delle murge. Dominano gli alberi di fragno, albero simbolo della murgia sud-orientale. Presente anche la Roverella, la Quercia Spinosa, il Cerro, il Leccio ed il Pino d'Aleppo. Il Lentisco e la Filirea sono le specie più diffuse nel sottobosco.

Croco, colchico e ciclamino colorano il paesaggio invernale; ed in primavera cedono il passo ad un'esplosione di colori grazie a orchidee, ginestre, biancospini che fanno da cornici ad uno splendido panorama che spazia dal Golfo di Taranto alla Basilicata, sino ad intravedere i monti calabri.

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